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Il comitato scrive ai sindaci della provincia
Egregi Sindaci dei comuni provincia di Como
Egregi Consiglieri Provinciali di Como
Spett.le Consiglio di Amministrazione
Ufficio d’Ambito di Como
Oggetto: affidamento della gestione del servizio idrico integrato nell’ATO di Como.
La Legge Regionale n. 26/2003 e s.m.i. ha stabilito che per la gestione del servizio idrico integrato debba esserci un unico gestore per tutto il territorio di ogni ATO.
L’Assemblea del Consorzio dei Comuni dell’ATO di Como del 19 ottobre 2011, in considerazione dell’esito dei referendum sui servizi pubblici, dal quale è emersa l’esigenza di garantire tanto il controllo quanto la gestione pubblica del servizio senza che abbia fini di lucro e con l’unico scopo del miglioramento del servizio affidato, ha ritenuto che l’affidamento diretto in house possa essere la risposta più idonea alle esigenze del territorio.
Successivamente, il 20 dicembre 2011, anche il Consiglio Provinciale ha deliberato per la gestione in house del SII.
Del passaggio dall’attuale molteplicità di gestori sparsi sul territorio comasco a un unico gestore, nella forma dell’in house, se ne occuperà anche il neo costituito Ufficio d’Ambito.
Il Comitato Provinciale Comasco per l’Acqua Pubblica ritiene che la decisione da Voi assunta, per l’affidamento diretto ad un unico gestore pubblico, si debba concretizzare in tempi celeri e con trasparenza. Vi chiediamo che tutto il processo decisionale all'interno dei tre organismi (Conferenza dei Comuni, Consiglio Provinciale, Ufficio d’Ambito) avvenga attraverso un percorso partecipativo che coinvolga la cittadinanza, che preveda un’informazione puntuale e momenti di confronto diretto con i cittadini e le forme di aggregazione della società civile, anche attraverso audizioni e assemblee pubbliche. A tale scopo il nostro Comitato chiede di essere consultato prima dell’assunzione delle relative decisioni.
Rimanendo in attesa di vostre comunicazioni, porgiamo distinti saluti.
Una nuova legge per l’acqua pubblica in Lombardia!
Il Coordinamento regionale Acqua pubblica chiede una nuova norma regionale sui servizi idrici
Già 500 adesioni all’Appello per cambiare l’attuale legge regionale sull’acqua
Milano, 20 marzo 2012 – “In Lombardia serve al più presto una nuova legge regionale per l’acqua pubblica!”. In vista della Giornata Mondiale per l’Acqua (che si celebra il 22 marzo), alzano la voce i Comitati per l’acqua pubblica della Lombardia, che da sempre contestano i contenuti dell’attuale legge lombarda (la n. 26 del 2003), che di fatto prevede ancora la privatizzazione dell’acqua, ignorando la vittoria dei Referendum nazionali del giugno 2011, che hanno abrogato la norma nazionale (il Decreto Ronchi) che obbligava a mettere a gara la gestione degli acquedotti.
I Comitati chiedono appunto di modificare le “storture” contenute nella vigente norma regionale, ovvero cancellare il riferimento al Decreto Ronchi (che obbliga a privatizzare l'acqua), e adeguarsi alle sentenze della Corte Costituzionale che in due occasioni ha sancito l’incostituzionalità della medesima norma regionale fortemente voluta da Formigoni.
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APPELLO CONTRO LA MULTIUTILITY DEL NORD
Facciamo parte dei 27 milioni di cittadine e cittadini che si sono espressi contro la privatizzazione dell'acqua e per la difesa dei beni comuni. Viviamo con forte preoccupazione i ripetuti tentativi di cancellazione del risultato referendario, che colpiscono al cuore la partecipazione democratica e la credibilità delle istituzioni.
Mascetti traccia un sommario del lavoro svolto dall’Ato
Un’attività positiva per il commissario straordinario, con un incremento degli interventi sulla fognatura e la depurazione, per adeguarsi alla normativa europea, l’approvazione del Piano d’ambito e la gestione pubblica dell’acqua, che passa il testimone all’Azienda speciale presieduta da Bruni
Pubblichiamo per intero la lettera del commissario straordinario Paolo Mascetti:
«Come è noto nel corso del 2012 si è concretizzato lo scioglimento del Consorzio dell’Autorità Territoriale Ottimale della Provincia di Como, composto da tutti i Comuni della Provincia, le cui competenze sono confluite nella costituenda azienda speciale della Provincia denominata ufficio d’Ambito (come previsto dalla L.R. 21/2010).
Si è concluso così un nuovo ciclo di attività e funzioni svolte direttamente dai Comuni che hanno portato al raggiungimento e alla condivisione di quale debba essere il ruolo dei Comuni e quali debbano essere le garanzie che il servizio deve essere in grado di fornire al cittadino.
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